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La digitalizzazione delle PMI: censire i dati, generarli dove mancano, organizzarli e visualizzarli con dashboard intelligenti – seconda parte

La digitalizzazione delle PMI: censire i dati, generarli dove mancano, organizzarli e visualizzarli con dashboard intelligenti – seconda parte

La trasformazione digitale non è più un’opzione per le piccole e medie imprese italiane: è una necessità. In particolare, per le PMI attive in ambito manifatturiero, logistico e produttivo, la digitalizzazione dei processi rappresenta il primo, fondamentale passo per aumentare efficienza, qualità e competitività. Ma da dove iniziare?  

Widecons suggerisce un approccio pratico e modulare alla digitalizzazione, che parte dal livello dell’automazione e del controllo di processo ed è basato su tre fasi strategiche: censire e raccogliere i dati dal campo già esistenti, generare i dati laddove non siano ancora disponibili, e infine strutturarli in un sistema centralizzato (Database, Data Warehouse o Data Lake), per poi analizzarli tramite dashboard intelligenti, applicare l’analisi predittiva, etc. etc. 

Dopo aver presentato nella prima parte dell’articolo le tre fasi strategiche, in questa seconda e ultima parte concluderemo con le applicazioni (dashboard, analisi predittive, etc.) 

Dashboard intelligenti: il valore del dato visibile

Il beneficio immediato della digitalizzazione non si limita alla riduzione dei costi: il vero valore aggiunto è la visibilità completa dei processi. Le dashboard intuitive progettate da Widecons permettono di: 

  • monitorare in tempo reale i ritardi e le anomalie in una fase produttiva; 
  • ottimizzare i flussi rallentando o accelerando le fasi successive, per evitare sovraccarichi o fermi macchina; 
  • individuare i colli di bottiglia, le perdite di produttività e le inefficienze ricorrenti, spesso invisibili senza una visione d’insieme. 
 

In molte PMI ogni macchina dispone di un proprio pannello locale, ma manca una piattaforma centralizzata in grado di aggregare e interpretare i dati in modo sistemico. 

Le dashboard sviluppate da Widecons colmano questo gap, offrendo ai capilinea un unico pannello di controllo per l’intero processo produttivo, dalla raccolta dei dati grezzi alla visualizzazione dei KPI. 

Dalla raccolta all’analisi predittiva

Dopo alcuni mesi di raccolta sistematica dei dati, è possibile applicare algoritmi di analisi predittiva per anticipare guasti e ottimizzare la manutenzione. Gli strumenti principali sono due: 

  • Modelli supervisionati: ideali quando l’azienda dispone di uno storico affidabile dei guasti, con informazioni su tempi, cause e condizioni operative. 
  • Modelli non supervisionati: utili in assenza di uno storico preciso, individuano pattern anomali nei dati raccolti, segnalando deviazioni dal comportamento normale. 
 

Il prerequisito indispensabile per entrambi gli approcci è la presenza di uno storico coerente e completo.

Spesso, però, i dati vengono trascurati o cancellati proprio quando “tutto funziona”, impedendo la definizione delle metriche baseline della normalità. 
E senza normalità, l’anomalia non è riconoscibile. 

Widecons guida e affianca le aziende nella costruzione di un sistema affidabile di tracciabilità, aiutandole a: 

  • identificare i parametri rilevanti; 
  • conservare in modo strutturato anche i dati delle condizioni operative ottimali; 
  • creare le basi per algoritmi predittivi realmente efficaci. 
 

Applicazioni specifiche: dalla prototipazione allo storico del prodotto 

La raccolta dati si rivela preziosa anche nelle fasi di prototipazione. In settori ad alta complessità come automotive e aerospazio, è essenziale monitorare in modo preciso le prestazioni dei prototipi, così da validare ogni componente prima dell’avvio della produzione in serie. 

In altri settori industriali – come meccanica, plastica, alimentare o tessile – il focus si sposta sulla tracciabilità dello storico produttivo. Confrontando le metriche di un lotto attuale con quelle di lotti difettosi del passato, è possibile intercettare in anticipo potenziali problemi e prevenire l’immissione sul mercato di prodotti non conformi.  

In questo modo, le logiche di riduzione della difettosità e di miglioramento continuo non si basano più solo sull’esperienza o sull’intuizione, ma diventano realmente data-driven: guidate dall’analisi oggettiva dei dati. 

Customizzazione e approccio modulare 

Widecons opera con un approccio modulare e scalabile, offrendo sia prodotti finiti pronti all’uso, sia soluzioni custom e “semilavorati digitali”: strumenti intermedi ideali per le aziende che hanno già consapevolezza del valore strategico dei dati e vogliono costruire gradualmente un sistema digitale su misura. 

Questa flessibilità consente di iniziare in piccolo – ad esempio con un progetto pilota di censimento e raccolta dei dati dal campo – e poi scalare progressivamente verso un’integrazione più ampia, in base alle esigenze, alla maturità digitale dell’impresa e al ritorno sugli investimenti ottenuto. 

Oltre allo sviluppo tecnologico, Widecons affianca le PMI anche con la consulenza operativa, supportando: 

  • la mappatura dei processi da digitalizzare, 
  • l’eliminazione degli sprechi con i tools della Lean Production, 
  • la scelta degli strumenti più adatti (hardware, software, protocolli), 
  • la valutazione della fattibilità economica e tecnica, 
  • e l’accesso a incentivi e bandi legati a Industry 4.0 e PNRR. 
 

Il risultato è un percorso di trasformazione sostenibile, personalizzato e orientato alla massimizzazione del valore, capace di traghettare anche le realtà più piccole verso una gestione industriale evoluta, efficiente e data-driven. 

Settori con forte componente umana 

Digitalizzare i processi con forte incidenza dell’operatore è più complesso, ma possibile. Widecons offre soluzioni pratiche e su misura, capaci di adattarsi alla quotidianità di chi lavora sul campo. Tra gli strumenti che proponiamo: 

  • Scanner barcode per registrare automaticamente il prelievo di materiali da parte dell’operatore; 
  • Tablet industriali per la registrazione in tempo reale della posizione o dello stato del materiale; 
  • Wearable, accelerometri o smartphone aziendali per tracciare movimenti, tempi e sequenze operative. 
 

Le scelte dipendono dal contesto produttivo, dalle esigenze del personale e dal tipo di processo da digitalizzare. Tuttavia, anche questi flussi apparentemente meno standardizzabili sono strutturabili, digitalizzabili e integrabili efficacemente nel ciclo produttivo, garantendo una maggiore tracciabilità, efficienza e sicurezza operativa. 

Non solo raccolta: anche generazione e correlazione dei dati 

Digitalizzare significa raccogliere, generare e soprattutto correlare i dati in modo utile ed efficace. Utilizzare fogli Excel scollegati dagli altri sistemi aziendali è una pratica obsoleta e inefficiente. Una soluzione migliore prevede, ad esempio, l’uso di app mobili o interfacce web con le quali gli operatori inseriscono i dati direttamente nel database aziendale, evitando dispersioni e duplicazioni. 

Questa integrazione crea un ecosistema informativo vivo e reattivo, dove ogni dato – dalla macchina di produzione al gestionale direzionale – contribuisce ad arricchire il patrimonio conoscitivo e decisionale dell’impresa. 

  • Al livello operativo, si raccolgono dati dalle macchine, dagli impianti, dai sensori e dagli operatori sul campo. 
  • Al livello funzionale, questi dati alimentano sistemi verticali come il WMS (gestione magazzino), la qualità, la manutenzione o la pianificazione della produzione. 
  • Al livello direzionale, le informazioni vengono consolidate in sistemi ERP, CRM o dashboard di Business Intelligence per supportare le decisioni strategiche. 

Digitalizzare, quindi, non è solo informatizzare una singola attività, ma costruire un flusso continuo di dati che collega il campo alla direzione, trasformando le informazioni in vantaggio competitivo misurabile. 

 

La digitalizzazione delle PM

Conclusione della seconda e ultima parte 

La digitalizzazione dei processi produttivi non è costruire una torre high-tech costosa e inespugnabile, ma mettere ordine nei dati dal campo, dare loro una casa e iniziare ad ascoltarli. Le PMI italiane hanno tutto da guadagnare: più controllo, meno sprechi, maggiore reattività ai problemi quotidiani e, nel lungo periodo, una base solida per affrontare e vincere le sfide competitive dell’industria 5.0. 

Widecons c’è, per accompagnare le PMI in questo percorso. Un passo alla volta, ma con dati solidi sotto i piedi! 

Rizzitelli
3 Luglio 2025

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